L’istituto primario paritario bilingue è all’avanguardia nella didattica: «I bambini imparano presto a usare le nuove tecnologie»

A 76 anni Giuseppe Ciampa dovrebbe essere in pensione. Invece è ancora lui l’anima della scuola che ha fondato giusto 50 anni fa: l’istituto primario paritario bilingue di Benevento, una vera e propria eccellenza non solo del Sannio. Questo per un piccolo, grande particolare: è una scuola che, rinnovando continuamente la sua didattica, è capace di preparare i più piccoli al futuro puntando soprattutto sull’apprendimento delle lingue e delle nuove tecnologie.

Nella scuola del preside Ciampa si insegna ai bambini a vedere ben al di là di quanto li costringano i limiti di una provincia, che a Benevento pure si fanno sentire, a cominciare da quelli sul campo dei collegamenti: si insegna loro a vedere il mondo come lo troveranno quando saranno grandi.
Per questo Ciampa punta da sempre sull’insegnamento delle lingue: già da undici anni ha fatto diventare materia curriculare, assieme all’inglese e allo spagnolo, il cinese e insegna a utilizzare le nuove tecnologie fin dai tempi del Commodore 64. «Sì, è stato quello il primo computer che abbiamo portato in classe – spiega il preside originario di Venticano, un piccolo borgo in provincia di Avellino, ma beneventano di adozione – Ora, invece, puntiamo tutto sulle tecnologie dell’Intelligenza Artificiale. I nostri bambini devono prepararsi a un mondo sempre più interconnesso e tecnologicamente avanzato. Non basta più il vecchio sussidiario. Per le opportune metodologie didattiche, riteniamo fondamentale il libro digitale, ad esempio. E dare nozioni di logica, prima ancora che di matematica: senza la logica, non si può mai essere bravi in matematica, si rischia di ripetere solo delle formule a memoria senza capirne il senso e di dimenticarle».

Il professor Ciampa spiega di aver fondato la scuola che ha l’ambizione di essere sempre all’avanguardia mezzo secolo fa ponendosi una semplice domanda: di quali competenze avranno bisogno i bambini di oggi quando saranno adulti? «Così è stato intuitivo già oltre dieci anni fa capire che la Cina si sarebbe imposta come una potenza mondiale e che quindi conoscere la sua lingua sarebbe stato importante come l’inglese. Ora, ad insegnarlo abbiamo un docente madrelingua oltre che una bravissima insegnante italiana. E sono impegnati su tutte le classi, almeno quattro volte a settimana. In più, abbiamo una convenzione con l’Università Orientale di Napoli: spesso i suoi esperti vengono da noi per quello che ancora mi sembra un miracolo didattico, ma miracolo non è. I bambini apprendono naturalmente sia le lingue che le nuove tecnologie. Noi non dobbiamo fare altro che sfruttare questa loro capacità». Sono circa duecento i piccoli studenti che frequentano la scuola primaria paritaria di Benevento: una piccola realtà in una città di provincia. Ma capace a suo modo di svelare il mondo e di portarlo nelle sue classi. L’istituto, infatti, è un punto di riferimento della comunità cinese nel Sannio, ma non solo: «Nelle nostre classi accogliamo bambini di ogni etnia e cultura. Festeggiamo il Natale con il presepe e la Pasqua con il precetto, ma lasciando ognuno libero di credere in ciò che vuole, di crescere secondo la sua cultura di riferimento. Con una sola regola: che non sia vissuta in conflitto con le altre. Nella nostra scuola, di fatto, tutti hanno lo stesso diritto di cittadinanza. Anche perché, negli anni, chi ha frequentato le mie classi – svela il preside Ciampa – è diventato cittadino del mondo. Gli ‘erranti’, come li chiamo io. Da New York a Singapore, da Pechino a Tokyo, ovunque c’è un po’ della nostra scuola e del nostro metodo di connettersi con gli altri». Un patrimonio che i vecchi studenti di Ciampa, ora, vogliono tramandare istituendo una fondazione.

FONTE: Corriere della sera

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